mercoledì 25 giugno 2014

Mister Rizzi e l’Analisi della Fase Offensiva


Nel mio post precedente avevo illustrato il mio Metodo d'Analisi della squadra avversaria. Dopo una breve introduzione mi ero concentrato sulla fase difensiva e sulle sue modalità di analisi.

Oggi, invece, vi propongo in maniera sintetica il mio punto di vista su quella offensiva.
Anche qui ci sono dei macro-principi su cui sono solito concentrarmi:
  • Valutare se lo scaglionamento offensivo è corretto o meno
  • Circolazione della palla, veloce o lenta
  • Inizio del gioco: dal portiere, apertura sugli esterni o costruzione coi centrali
  • Individuare i giocatori in difficoltà in costruzione di manovra
  • I centrali si inseriscono nel gioco d'attacco
  • Comportamento degli esterni: spingono o lavorano solo a sostegno?
  • Individuare se una squadra ha un giocatore in grado di dettare i tempi di gioco in mezzo al campo
  • Eventuali inserimenti dei centrocampisti e con quali movimenti
  • Predisposizione per il gioco corto o ricerca dei cambi di lato?
  • La squadra dispone di fantasisti?
  • Valutare le posizioni degli attaccanti con palla in possesso dei compagni
Infine, dopo aver adeguatamente enucleato e sviluppato tali principi scendendo il più possibile nel dettaglio, passo a descrivere le situazioni di Palla Inattiva a favore.
Nel farlo, cerco di valutare alcuni aspetti come:

  • Osservare chi calcia i corner, con quale traiettoria e chi sono i saltatori
  • Punizioni: chi le calcia, con quale traiettoria e qual è l'obiettivo
  • Rimesse laterali: metto in risalto solo situazioni preparate e ripetute più volte nella gara
  • Osservare attentamente il movimento dei giocatori che vanno a colpire palla, ma anche quello di chi prova, per mezzo di blocchi, a favorirne le conclusioni.



venerdì 20 giugno 2014

Forza Esplosiva e Rapidità, la palla è ancora protagonista


L’esercitazione che segue ha lo scopo di lavorare prevalentemente sulla Rapidità e sulla Forza Esplosiva.

Per ottenere i risultati sperati il Mister ha la necessità di dosare sapientemente il Carico: i dati sotto riportati sono indicativi.

Anche questo fa parte degli esercizi “integrati” che seguono il metodo de Il Nuovo Mister e che permettono all’allenatore di lavorare non solo sulle Capacità Condizionali ma anche sulle Capacità Tecnico-Tattiche al fine di rendere la Seduta di Allenamento molto proficua per molteplici aspetti.

esercizio_13724

Obiettivo Primario: Rapidità

Obiettivo Secondario: Smarcamento

Categorie consigliate: Prima Squadra, Juniores, Allievi, Giovanissimi, Esordienti

Numero giocatori: 12

Minuti esercitazione: 10

Numero di serie: 2

Minuti di recupero: 2

Numero di recuperi: 1

Tempo totale: 22 minuti

 

Descrizione
Si organizza il campo di allenamento come in figura: due stazioni da sei giocatori.


Il giocatore rosso e quello blu della stazione di sinistra iniziano contemporaneamente con un percorso per la rapidità, effettuano un esercizio sulla speed ladder e ingaggiano un duello 1vs1.
La stessa cosa vale vale per i giocatori della stazione di destra per i quali, però, è previsto un percorso rapido diverso e l'assenza della speed ladder.


Al termine dei duelli, sancito dal fischio del Mister, i giocatori rossi attaccano la porta difesa dal portiere impossessandosi del pallone posizionato a limite dell'area, mentre quelli blu devono impedire agli avversari di segnare, creando così un duello 2vs2 per arrivare alla conclusione a rete.


Finita l'esercitazione i giocatori cambiano fila in modo da alternare sempre attaccanti e difendenti.
Dopo un certo numero di serie (definito in precedenza dal Mister in base agli obiettivi e allo stato di forma dei giocatori) i ragazzi si alternano nelle stazioni al fine di permettere a tutto il gruppo di lavorare su entrambe le esercitazioni.

 

Materiale Occorrente
Palloni
Cinesini
Casacche
Speed Ladder
Porte piccole

mercoledì 18 giugno 2014

Tattica e Capacità Condizionali, la costruzione dell’Azione Offensiva


Nei post precedenti vi ho presentato alcune esercitazioni utili per sviluppare il Possesso Palla, legato a diverse soluzioni di Manovra Offensiva da sfruttare soprattutto nella metà campo avversaria.

E’ importante precisare, però, quanto sia utile dare inizio alla manovra  organizzando un possesso palla proficuo a partire dai Centrali di Difesa: gestire il pallone già dalla Difesa, infatti, aumenta notevolmente la possibilità di trovare spazi liberi per avanzare e successivamente attaccare la profondità.

Ecco l’esempio di un’ esercitazione legata allo sviluppo dell’azione con i centrali difensivi, che permette al mister di lavorare anche sulla Potenza Aerobica, ottimizzando i tempi e l’utilità della Seduta di Allenamento:

esercizio_13708

Obiettivo Primario: Smarcamento

Obiettivo Secondario: Resistenza

Categorie consigliate: Prima Squadra, Juniores, Allievi, Giovanissimi, Esordienti

Numero giocatori: 17

Minuti esercitazione: 20

Numero di serie: 2

Minuti di recupero: 2

Numero di recuperi: 1

Tempo totale: 42 minuti

 

Descrizione


All'interno di un rettangolo di gioco si organizza un 6vs6 con 5 jolly (giocatori rossi): l'obiettivo della squadra in possesso è quello di raggiungere il settore più lontano e ricominciare. I jolly, naturalmente, giocano con la squadra in possesso e non intervengono nella fase difensiva.
I giocatori in Fase Difensiva possono difendere esclusivamente all'interno della zona assegnata.


Il Mister deve prestare grande attenzione soprattutto agli aspetti seguenti:
1) Ottenere vantaggi impostando il gioco dai centrali;
2)Liberare uomini nel settore successivo durante l'avanzamento;
3)Riconoscere il compagno senza marcatura;


Col passare del tempo, notando l'acquisizione di determinate competenze, possiamo introdurre diverse variabili:
1) l'avanzamento dei centrali di difesa;
2) l'introduzione del tiro in porta;
3) l'ingresso dei difensori nella zona in cui si trovano i centrali avversari;

Per rendere questa esercitazione utile anche per sviluppare la Potenza Aerobica e il Meccanismo Anaerobico Alattacido è bene eliminare le pause e incitare i giocatori a tenere un ritmo di gioco molto elevato, in grado di riprodurre in maniera realistica le situazioni di gara. 

Materiale Occorrente
Casacche (3 colori)
Palloni
Cinesini

lunedì 16 giugno 2014

Il Cambio di Gioco


L’esercitazione pensata da “Il Nuovo Mister” (Massimo Taurino), cosi come la maggior parte delle atre esercitazioni, è in linea con l’obiettivo generale:

Ideare esercizi in grado di stimolare non solo la parte Tecnica e Tattica, ma anche le Capacità Condizionali bilanciando il Carico di Lavoro in base all’età, alle caratteristiche e agli obiettivi da perseguire.

Prestando grande attenzione alla Gestione del Carico, i risultati che si possono ottenere sfruttando questo metodo sono molto proficui: evitando di far correre i ragazzi intorno al campo troppo spesso e inserendo la palla come strumento chiave all’interno di quasi tutte le esercitazioni, l’impegno da parte dei calciatori aumenta a dismisura e così anche i risultati.

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Obiettivo Primario: Resistenza

Obiettivo Secondario: Controllo e difesa della palla

Categorie consigliate: Prima Squadra, Juniores, Allievi, Giovanissimi, Esordienti

Numero giocatori: 12

Minuti esercitazione: 10

Numero di serie: 2

Minuti di recupero: 3

Numero di recuperi: 1

Tempo totale: 23 minuti

 

Descrizione
Si organizza un campo di allenamento come in figura: 2 campi ridotti (bilanciare bene le misure in base al n° di giocatori).
All'interno di uno dei due campi si propone un possesso palla in parità numerica, che può essere modificato con molte variabili, come l'introduzione dei jolly, il punto si ottiene quando viene raggiunto un numero di passaggi consecutivi stabilito dall'allenatore.


Nell'altro campo si propone un possesso palla diverso dal primo per numero di tocchi a disposizione del calciatore e per numero di passaggi da raggiungere.
Nel momento in cui, all'interno di uno dei campi, viene raggiunto l'obiettivo (es: 5 passaggi a 2 tocchi), la squadra in possesso effettua un cambio di gioco lanciando il pallone all'interno dell'altro campo e portando un numero minimo (che può essere modificato) di 2 calciatori che andranno a dare man forte ai loro compagni in azione nel quadrato opposto.


A questo punto nel quadrato si crea una superiorità numerica che imporrà ai difendenti di aumentare il ritmo per andare in pressione e recuperare palla. A palla recuperata il gioco si ferma e tutto ritorna come all'inizio.
Si tratta di un'esercitazione molto utile per stimolare i Meccanismi Energetici di tipo Anaerobico Alattacido e Aerobico.

 

Materiale Occorrente

Palloni

Cinesini

Casacche

venerdì 13 giugno 2014

L’Empoli e il nuovo Responsabile del Settore Giovanile.


Da sempre, attraverso Il Nuovo Mister, mi permetto di raccontare la filosofia, la professionalità e l'efficienza del Settore Giovanile dell'Empoli.



Lo faccio per trarne esempio, per informarvi su uno dei modi più proficui di “insegnare Calcio” con lo scopo di incoraggiare soprattutto il panorama dilettantistico a investire risorse umane ed economiche per garantire un futuro ai nostri giovani calciatori, con correttezza e lealtà.

Oggi "Il Nuovo Mister" torna a parlare di Empoli, ma con il morale basso e i toni non del tutto positivi, colmi comunque di speranza che le notizie poco comprensibili che arrivano dalla Società toscana siano infondate.

Con umiltà, lavoro e sacrificio, l’Empoli fa del Settore Giovanile la linfa vitale della sua organizzazione riuscendo a stupire per efficienza e professionalità, rendendo famoso nel mondo lo “Stile Empoli”.



Oggi però sono sorpreso e attonito dalle voci e dalle reazioni che circondano il cambio di dirigenza del Settore Giovanile e ho intenzione di porre dei quesiti ai miei lettori, nella speranza che qualcuno conosca veramente la verità in nome della stima e dell’affetto che tutto il popolo del Calcio nutre per questa grande società.
 

L’Empoli ha appena ufficializzato la nomina di un nuovo Responsabile del Settore Giovanile, scelta ovviamente lecita, ma ciò che in questi giorni desta sospetto e preoccupazione sono le motivazioni, mai ufficialmente rese note.

Seguendo i canali ufficiali di informazione della società toscana, soprattutto attraverso le opinioni dei tifosi e dei sostenitori, è molto facile comprendere il forte bisogno di chiarimenti sull’entrata in scena di Marco Bertelli.
Io infatti non rivelo nulla di nuovo, il malcontento è sotto gli occhi di tutti.




Marco Bertelli è di Viareggio ed era il Responsabile del settore Giovanile e della Scuola calcio del Centro Giovani Calciatori Capezzano Pianore (LU), una società dilettantistica che riveste il ruolo di Società Pilota del Milan in Toscana, ma che non ha mai avuto nessun contatto con l’Empoli, quindi:


Quali sono i motivi che hanno portato a Empoli il nuovo responsabile?


La domanda mi sorge spontanea perché non vi sono notizie riguardanti giocatori che dal Capezzano sono partiti per Milano ne tanto meno per Empoli, mentre in tanti sono approdati in altre realtà toscane.
A conferma di questi fatti vi è una notizia ufficializzata solo lo scorso 5 Giugno (a cose praticamente già fatte) che riguarda il passaggio di un giocatore del Capezzano al Genoa.

Come è possibile che il futuro Direttore dell'Empoli lasci partire un giocatore così valido per un'altra realtà?

Inoltre, analizzando il glorioso passato del Settore Giovanile empolese, possiamo notare che questo ruolo prestigioso è stato ricoperto da autorevoli uomini di sport che hanno fatto la storia degli ultimi vent'anni dell'Empoli e che poco, o forse nulla, hanno a che vedere con questa personalità la quale ha sempre svolto il suo ruolo nel mondo dilettantistico:

  • Cappelletti
  • Marcello Carli 
  • Andrea Innocenti
  • Massimiliano Cappellini
(tutti nomi che non hanno certo bisogno di particolari presentazioni)


Quest'ultimo è stato dirottato a Responsabile dell’Area Scouting, un incarico di rilievo, ma che certamente non onora i suoi vent’ anni di carriera all’ Empoli,

Ma perché? Perché spazzare via in un attimo così tanti anni di onorato ed efficiente servizio?


Alcune fonti vicine al “Il Nuovo Mister”, inoltre, raccontano di una puntata che risale ad un anno fa di una trasmissione televisiva locale all’interno della quale il nuovo Responsabile dell’Empoli avrebbe affermato che i giovani calciatori devono prima approdare a Capezzano per avere successivamente la possibilità di arrivare a Milano, a Firenze e in altre città, ma non a Empoli perché questi stessi giovani devono crescere “nel loro ambiente”,

è vero?

Per conoscere la verità e perché tutto sia più chiaro, bisognerebbe verificare con esattezza negli archivi dell’ emittente locale.

Quanto emerso da quella trasmissione, se riscontrato con certezza, verrebbe riconfermato nella conferenza stampa che ha ufficializzato l’arrivo del direttore viareggino a Empoli. All’interno della conferenza, infatti, Bertelli afferma che è fondamentale lasciar crescere i giovani nel loro habitat, e qui mi sorgono ulteriori dubbi:


Come possono crescere e migliorare i calciatori se non possono usufruire di strutture idonee e all’avanguardia e di istruttori qualificati in grado di esaltare le loro caratteristiche?


Le altre società professionistiche staranno a guadare mentre l’Empoli lascerà crescere i ragazzi più meritevoli nel loro habitat?




Ci sono ulteriori voci, naturalmente da confermare, risalenti al periodo durante il quale Bertelli era a Capezzano, che parlano di accordi presi direttamente con i genitori residenti nella zona compresa tra Viareggio e Spezia, ai quali sarebbe stato consigliato di andare a Capezzano quando i loro ragazzi erano ancora tesserati con altre società, completamente escluse dalle trattative.


E lo stile Empoli?

Lealtà, chiarezza e trasparenza non si traducono esattamente nella pratica con i fatti sopra elencati.

Un ulteriore atteggiamento, quantomeno insolito, è delineato dal fatto che non vi è nessun documento nel quale Bertelli faccia riferimento al suo trascorso a Capezzano e ringrazi chi gli ha dato la possibilità di approdare in una realtà così importante. Sembra quasi che il nuovo Direttore non voglia chiudere definitivamente con il suo passato...

Nel sito ufficiale del Centro Giovani Calciatori di Capezzano si fa riferimento al fatto che Bertelli, con grande sapienza e professionalità, sia riuscito a portare un campionato Giovanissimi Regionali Elite. Si ma hanno concluso la stessa competizione con il 7° posto, non esattamente un risultato esaltante...

E le grandi doti del direttore?


Il fatto che Dirigenti e Presidenti storici di società della zona abbiano comunicato l’intenzione di interrompere i rapporti con l’Empoli impedendo che numerosi giocatori, scelti con lealtà e cura, arrivino nella società empolese, conferma la presenza di forti dubbi sull'operato del nuovo direttore.

Allora perché insistere ancora su Bertelli?


Arrivati a questo punto della vicenda è bene puntualizzare alcuni concetti: il mio interesse primario è quello di salvaguardare l’Empoli, una società unica per la quale nutro stima e rispetto, distaccandomi indiscutibilmente dal creare  malumori interni.

In nome di questo grande affetto, però, ho bisogno di certezze che spazzino via queste voci molto insistenti e presenti nei luoghi nei quali operava il nuovo direttore.

Di domande che tuttora sono sprovviste di risposta ce ne sono però molte altre:

Perché, nella zona compresa tra Viareggio e Massa, da circa un mese, si vociferava sulla nomina di Bertelli, mentre a Empoli non si era a conoscenza di nulla? 

Mi sembra lecito affermare che si tratta di un comportamento poco rispettoso nei confronti di tutte quelle persone che invece hanno portato rispetto da sempre a questa società, permettendole di diventare quello che è oggi.

Per quale motivo il Milan non si è interessato alla professionalità e alle grandi doti del direttore?


Come è possibile che l’Empoli abbia deciso di fare il suo nome nella totale assenza di collaborazioni precedenti?




E’ con forte interesse che cerco risposte chiare a queste domande con la speranza che le voci sopra riportate risultino completamente infondate: in questo modo riuscirei ad avere fiducia nella scelta della società e potrei tornare a fare una cosa di cui vado fiero, divulgare il rispettato  “Stile Empoli”.




domenica 8 giugno 2014

Lo sviluppo della Forza nel Settore Giovanile


Il presupposto, soprattutto quando si tratta una Capacità Condizionale come la Forza, è fondamentale: si parla di Settore Giovanile.

L’allenamento della Forza nel Settore Giovanile implica l’utilizzo di Conoscenze e Capacità importanti soprattutto nella cura dei dettagli: è doveroso prestare grande attenzione al Carico di Allenamento per adattarlo alle varie Fasce d’Età con grande rispetto delle Fasi Sensibili.

“Adattare il Carico” si traduce, nella pratica, come variazione dell’Intensità, della Durata, della Frequenza e del Recupero in rapporto agli Obiettivi, allo Stato di Forma e all’Età del calciatore.

In questo caso lo Sviluppo della Forza è associato ad una Capacità Tecnica fondamentale per il calciatore: il Tiro in Porta.

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Obiettivo Primario: Forza

Obiettivo Secondario: Calciare

Categorie consigliate: Prima Squadra, Juniores, Allievi, Giovanissimi

Numero giocatori: 6Minuti esercitazione: 10Numero di serie: 2Minuti di recupero: 1Numero di recuperi: 1

Tempo totale: 21 minuti

 

Descrizione
Si organizza il Campo di Allenamento come in figura, formando un numero di file idoneo al numero di giocatori.
Il Calciatore esegue una corsa al massimo della potenza, trattenuto da un compagno per mezzo di un elastico.
Al termine esegue una serie di appoggi monopodalici prolungati e una serie di salti in corsa su ostacoli di misura media per poi calciare in porta su sponda del mister, naturalmente, di Potenza.

 

Materiale Occorrente
Palloni
Elastici
Cerchi
Ostacoli Medi


 

giovedì 5 giugno 2014

Il Coordinatore Atletico, un nuovo stimolante incarico.


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In vista della prossima Stagione Sportiva (2014/2015) sono stato incaricato, oltre alla Guida Tecnica dei Giovanissimi 2001, di coordinare l’Attività Atletica per la Prima Squadra e per il Settore Giovanile.
Per un giovane allenatore “in carriera” come me, si tratta di un ruolo importante e di grande responsabilità che mi permetterà di mettere alla prova le mie conoscenze e di crescere molto dal punto di vista professionale.

  • “Il preparatore atletico è la figura professionale preposta a curare e gestire la preparazione motoria fisica, generale ed individuale, degli atleti praticanti sport agonistici e amatoriali. In generale, la sua attività consiste nel programmare e realizzare allenamenti mirati che consentano agli atleti di raggiungere la condizione fisica ideale, prevenire gli infortuni caratteristici o ritornare ai livelli espressi prima dell'infortunio.”
  • “L'allenatore è una figura che si occupa di coordinare e dirigere l'allenamento di una squadra o di un atleta.
    Gli allenatori, di solito, sono stati praticanti della disciplina di cui si occupano o possiedono comunque profonde conoscenze su di essa.
    Un allenatore è in genere affiancato da collaboratori: un viceallenatore (allenatore in seconda) insieme al quale organizza gli allenamenti e un preparatore che si occupano del lavoro fisico-atletico dei componenti della squadra. L'allenatore è il solo responsabile della formazione scelta, degli atleti in panchina e delle sostituzioni effettuate nel corso della gara.”
Per descrivere le modalità con le quali ho intenzione di gestire questa posizione all’interno della Società sono partito da due classiche definizioni del ruolo di Allenatore e Preparatore Atletico.
Come si può notare, si tratta di due posizioni strettamente collegate tra loro che devono organizzare insieme l’intera Seduta di Allenamento per perseguire un risultato comune fondamentale: rendere l’allenamento il più proficuo possibile per esaltare le caratteristiche del singolo e del gruppo di giocatori.

I due collaboratori dovranno vedersi spesso prima dell’inizio e durante la Stagione Sportiva per pianificare il lavoro nei minimi dettagli preoccupandosi anche di curare il loro rapporto: la resa ottimale implica la presenza di un rapporto di fiducia, stima e rispetto.


Nel mio caso dovrò impegnarmi al massimo per parlare con tutti gli allenatori con i quali dovrò coordinare l’allenamento, per capire le loro idee, le loro esigenze e i loro obiettivi.
Solo dopo aver parlato con loro sarò in grado di stilare programmi personalizzati e diversi per ognuno di loro.


Successivamente lascerò al Mister la quasi totale responsabilità di trasferire dalla carta al campo le esercitazioni specifiche, mentre sarò io personalmente a effettuare Test di Controllo utili per valutare lo Stato di Forma dell’atleta.

Il Coordinatore, infatti, non ha la necessità di presenziare sul campo al fianco di tutti gli allenatori in tutti gli allenamenti, ma, una volta organizzati i programmi specifici, deve rimanere a disposizione di tutti per eventuali dubbi e chiarimenti, deve verificare periodicamente lo stato di forma e intervenire personalmente per colmare eventuali carenze.

In questo modo, a mio parere, si può instaurare un rapporto di stima reciproca con i Tecnici e fare in modo che tutti si impegnino al massimo per perseguire gli obiettivi comuni.