lunedì 27 aprile 2015

La fondamentale sinergia Allenatore-Preparatore, Fabrizio Rizzi

 
Il Tecnico pugliese Fabrizio Rizzi torna a trovarci e lo fa presentandoci la sua idea di collaborazione tra Allenatore e Preparatore Atletico ricca di spunti di riflessione interessanti.

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La parola al Mister:
 

La direzione che si sta prendendo grazie alle nuove metodologie di allenamento applicate è l’abolizione del tradizionale rapporto tra allenatore e preparatore atletico.

Alla base di una così netta distinzione di ruoli e obiettivi specifici, vi sono il metodo tradizionale (basato principalmente sullo sviluppo delle capacità condizionali subordinando ad esse l’impianto tattico nella fase successiva dell’allenamento) e anche quello integrato.

Il metodo integrato, a mio modo di vedere, getta fumo negli occhi: utilizzando sempre, o quasi sempre, il pallone non cambia l’obiettivo principale della seduta, ovvero lo sviluppo di capacità atletiche mediante l’utilizzo della palla.
In sintesi i miei punti chiave, sviluppati all’interno della periodizzazione tattica, sono:
  1. Supremazia dell’aspetto tattico (comprensione ed analisi del gioco) su quello fisico
  2. Superamento del tradizionale concetto di forma fisica: il calcio è totalità di componenti (tattica,fisica,psicologica,tecnica) e solo in relazione a questo si può parlare di forma sportiva.
  3. Capacità di sostenere principi e modello di gioco.
La seduta di allenamento va programmata e sviluppata per migliorare le capacità decisionali del singolo all’interno del contesto di squadra.

In questo modo risulta fondamentale il ruolo del Preparatore Atletico il quale, dopo aver concordato con il suo allenatore il “modello tattico”, deve lavorare su: spazi, tempi, numero di giocatori.
In questo modo la fase di gioco (suddivisa nei suoi quattro momenti fondamentali: fase offensiva e difensiva, transizioni positive e negative)assume un ruolo centrale all’interno della seduta di allenamento.

Gli aspetti fisici sono quindi interdipendenti con il modello dei comportamenti tattici prefissati dal tecnico e, anche da questi, dipende la realizzazione completa del Modello Tattico.

Tra l’Allenatore e il Preparatore, che è un vice allenatore a tutti gli effetti ed il collaboratore principale del tecnico, non ci possono essere aree diverse e distinte di influenza, ma solo momenti diversi di lavoro.

La sua figura è pertanto fondamentale,
dal momento che curerà lo sviluppo dinamico delle esercitazioni perfettamente conscio dell’obiettivo tattico di riferimento che si vuol perseguire.






lunedì 20 aprile 2015

Verso un Calcio Moderno.


La Metodologia, i Mezzi e le Modalità di Svolgimento delle Sedute rappresentano da sempre argomenti di grande interesse per i Tecnici: trovare la formula esatta che garantisca la vittoria è il sogno più grande per ognuno di noi allenatori.

Naturalmente questa formula magica non esiste, ma possiamo fare un enorme passo in avanti.

Grazie ai contenuti delle lezioni di  Mister D’Arrigo, docente del Settore Tecnico della F.I.G.C., e frequentando ogni giorno l’ambiente calcistico, ho focalizzato la mia attenzione su di un aspetto, a mio parere fondamentale, che vorrei presentarvi all’ interno di questo articolo: Il Senso del Gioco.

Con l’avvento di Internet, che ormai è parte integrante della vita di ognuno di noi, e dei nuovi mezzi di comunicazione, non è difficile trovare contenuti che permettano a chiunque di svolgere attività sul campo come allenatori, in modo più o meno idoneo.

La frequentazione di corsi, l’aggiornamento, il confronto così come la ricerca di informazioni sono attività costruttive che aiutano il Mister a perfezionare le proprie conoscenze e a migliorare i suoi metodi.

Tutto questo però ha bisogno, secondo me, di un presupposto di base, dal quale nessuno di noi dovrebbe prescindere: la Capacità di Costruire il nostro personale Senso del Gioco.

Con questa espressione si indica la capacità di un allenatore di sfruttare le proprie conoscenze per attribuire la sua specifica interpretazione al Gioco del Calcio.

Come detto in precedenza si tratta di un presupposto di base, dal quale dipende tutta l'attività svolta sul campo che di conseguenza diviene unica, non esattamente "vincente", ma sicuramente unica perché coerente con la mentalità del Tecnico che difficilmente sarà uguale a quella di un altro.

Una volta che il Mister acquisisce questo concetto ha la possibilità di esplorare un mondo nuovo, caratterizzato da aspetti che potrebbero permettergli di raggiungere un livello successivo e di diventare quello che viene definito " l' Allenatore Evoluto ".

Chi è l'allenatore evoluto?

Un Tecnico in grado di modificare, adattare e costruire una sua personale Metodologia di Allenamento volta a soddisfare le necessità della Squadra che allena: ecco che tutte quelle fonti citate all'inizio, se adattate, assumono un significato fondamentale in grado di fare la differenza tra un Mister improvvisato e uno evoluto.

Divenire un Allenatore evoluto non significa certamente essere anche vincente, quindi apparentemente queste concetto non dovrebbe avere tutta questa rilevanza. 

Il fatto è che esplorando con umiltà e interesse questo argomento, entrando nei dettagli e acquisendolo come filosofia di base della nostra attività ci si può rendere conto che riuscire ad organizzare sedute specifiche in base alle necessità del Giocatori implica una profonda conoscenza della materia e una grande capacità di modificarla in base alle situazioni e agli imprevisti.

L'aspetto fondamentale dunque è la capacità di adattare il lavoro sul campo in base alle caratteristiche dei giocatori, all'ambiente e alle idee del Mister, ecco cosa fa veramente la differenza.

Tutto questo non porta alla sicurezza di vincere, ma ci permette di compiere un enorme passo in avanti: diventare un Allenatore in grado di accompagnare i suoi giocatori al superamento dei propri limiti e fare in modo che si avvicinino quanto più possibile a vincere, perché la vittoria, e questo è bene ricordarlo sempre, dipende da loro, sono loro i grandi protagonisti.