martedì 13 gennaio 2015

La Mentalità Vincente secondo Mister Fabrizio Rizzi


Il significato della parola VINCERE deve essere sempre contestualizzato alla situazione e alla fascia d’età in cui operiamo.

rizzi

Nei miei primi anni da allenatore di settore giovanile ho tracciato delle linee guida metodologiche utili per sviluppare i principi di quella che viene definita “mentalità vincente”.

Con particolare riferimento alla categoria allievi, quella in cui opero da due anni, mi sono sempre preoccupato di:
 
  • Fissare regole chiare: che siano scritte o condivise a voce nello spogliatoio, determinano quella disciplina di base (sempre in relazione al contesto) fondamentale per seminare dettami tattici o comportamentali.

  • Fissare obiettivi a breve termine: condividere col proprio gruppo diversi step fondamentali. Si può cominciare, per esempio, con la ricerca di una fase difensiva ordinata e organizzata o seguire la corretta attuazione di principi di tattica individuale.

  • Evitare di concentrarsi solo sul risultato di gara: nei primissimi tempi è fondamentale focalizzare le attenzioni del gruppo su principi collettivi basilari e sulla loro attuazione durante la gara.
    Questo può essere utile per prevenire facili illusioni e per evitare l’ansia da prestazione (tenere sempre a mente che particolari “strategie” o linee guida sono sempre da valutare in relazione al gruppo lavoro di cui disponiamo).

  • Chiedere feed-back costanti alla squadra, specie dopo la partita, o a sé stessi per ciò che concerne la positività del lavoro svolto. Abituare il gruppo ed il singolo ad analizzare la prestazione in allenamento o dopo una partita alimenta quel principio di miglioramento individuale/collettivo alla base del processo motivazionale.

  • Non accontentarsi: sebbene sia sempre opportuno rimarcare successi e compiti ben svolti, aggiungere una postilla finale su qualcosa che si può/deve fare meglio, mi ha sempre consentito di tenere il gruppo vivo e la mia concentrazione alta.

  • Diversificare il proprio atteggiamento di calciatore in calciatore (i ragazzi con cui lavoriamo non sono tutti uguali) e di situazione in situazione. E’ bene tenere sempre a mente quello che la squadra si aspetta da noi: sfuriata dopo un primo tempo imbarazzante, comprensione, stimolo ecc.
    E’ fondamentale cercare di capire il momento specifico ed in relazione ad esso decidere l’atteggiamento.

  • Non aver paura di chiedere scusa: quando si sbaglia, quando si sa che si poteva fare meglio. Prenderci la nostra dose di umiltà e responsabilità di fronte al gruppo aumenta la leadership, oltre che il coinvolgimento emozionale dei i giocatori, e aiuta nella condivisione degli obiettivi.

  • Parlare poco e chiaro: il tono di voce quando proponiamo un esercizio o un atteggiamento da tenere in partita è fondamentale. Evitare discorsi prolissi e lunghi giri di parole: l’ambito comunicativo è di fondamentale importanza, più sicuri siamo noi più lo saranno i nostri giocatori.

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